Il problema dell’assunzione di farmaci e di sostanze d’abuso è molto attuale in un Paese dove il 40-50% dei tossicodipendenti lavorano e dove il 25% dei giovani lavoratori usa sostanze illegali.

Il panorama italiano sulla normativa che disciplina stupefacenti e sostanze psicotrope è attualmente costituito da un Testo Unico che tratta anche della prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di tossicodipendenza. Il Testo, emanato con il D.P.R. 309/90 (“Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope”) riassume ed integra le precedenti leggi in materia (LO N. 685/75 e L N. 162/90).

Il Testo Unico del 1990, ancora vigente, riassumeva già tutte le indicazioni legate a produzione, distribuzione, consumo, prevenzione, cura e riabilitazione per tossicodipendenza e alcol dipendenza.

I rischi sul luogo di lavoro

L’abuso di sostanze influenza considerevolmente il lavoro, con conseguenze come assenteismo, produttività, infortuni, malattie e mortalità, con tutti i costi correlati.

L’accordo Stato Regioni del 30 luglio 2008 determina la sospensione del lavoratore che risulti positivo ai test, ma anche il recupero attraverso programmi di riabilitazione.

L’art. 124 e seg. specifica la garanzia della conservazione del posto di lavoro per un massimo di 3 anni nel caso in cui il tossicodipendente decida di sottoporsi ad un programma terapeutico.  Eppure ad oggi solo una piccola parte di lavoratori tossicodipendenti è in trattamento poiché la maggior parte delle persone ignora la pericolosità dei rischi connessi sul lavoro.

Occorre quindi:

  • Osservare i segni comportamentali;
  • Documentare i problemi prestazionali;
  • Stabilire una modalità di approccio ai lavoratori con problemi droga correlati;
  • Costruire una rete per ottenere consulenza e trattamento nei casi più gravi;

I sintomi della dipendenza da droghe ed alcol sono, come è noto:

  • Comportamenti manifesti;
  • Segni visibili;
  • Conseguenze personale e sociali.

Se presenti, questi sintomi possono essere individuati durante i controlli periodici effettuati dal medico competente ai sensi del D.Lgs. 81/2008.

I test antidroga sono obbligatori per i lavoratori occupati in mansioni a rischio:

  • Impiego di gas tossici;
  • Fabbricazione e uso di fuochi di artificio, e posizionamento e brillamento mine;
  • Direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari;
  • Funzione operative degli addetti e dei responsabili alla produzione, confezionamento, detenzione, trasporto e vendita di esplosivi;
  • Mansioni inerenti le attività di trasporto (conducenti con patenti C, D, E, treni, navi, aerei, …)

Da notare che l’inidoneità alla mansione lavorativa può essere data anche nei casi in cui determinate sostanze psicoattive (farmaci) sono assunte dal lavoratore occupato in specifiche mansioni a rischio.